di Marco Vaccarella
Tutto è iniziato per puro caso quando nel maggio 2012 ero in vacanza a Creta,
nella città di Chania e una sera, in una taverna della città ho visto un
gruppo di persone con una maglietta gialla con un logo di un’associazioni per
ragazzi con disabilità ed ho subito chiesto informazioni.
L’associazione ΑΡΙΩΝ (ORIONE) si occupava e svolge ancora oggi, tutto ciò che
riguarda lo sport e la disabilità, dalle bocce alla canoa, al triathlon.
Ho capito che stavo parlando con persone a cui il BASKIN sarebbe piaciuto
subito e così è stato. La Grecia è un territorio culturalmente difficile, dove
l’insegnante di sostegno nelle scuole esiste da pochi anni e le barriere
architettoniche sono tantissime; ma Vaso, Eleni, Vagelis, Stavros, Georgia,
Antonis, Odissea, Froso, Paul, Iwanna, ho compreso che erano delle persone
speciali con cui si poteva iniziare qualcosa di speciale.
Dopo un anno di video, email e appuntamenti su skype ci siamo visti a Chania
lo scorso luglio per due allenamenti con una squadra giovanile di pallacanestro
“OAX CHANIA” e con “ΑΡΙΩΝ”, e abbiamo giocato a Baskin. Quando dalla teoria
finalmente si è passati alla pratica ecco che si sono tutti innamorati.
Traduzione del regolamento, terzo e quarto allenamento lo scorso ottobre e
partecipazione ufficiale al meeting internazione del 23 novembre a Noto, sono
stati avvenimenti accaduti quasi con normalità……
È l’inizio! Le idee sono tante e la voglia c’è.
ΑΡΙΩΝ si allena il martedi e il giovedi alle 14,30 nella palestra della scuola
di Souda a Chania.
Chi fosse realmente interessato a fare un’amichevole a Creta mi contatti pure
alla mail:
vaccarellamarco@libero.it
buon baskin a tutti. Marco V.
Daily Archives: 26 novembre 2013
Dopo il MEETING INTERNAZIONALE
I BATTITI DEL CUORE
Un’intera giornata dedicata all’integrazione, all’inclusione, allo sport,
al Baskin locale ed internazionale.
Francesi, greci, italiani e spagnoli, una “torre di Babele”
internazionale, hanno trovato in Sicilia un denominatore comune, un’unica
lingua, un unico sport che include ed integra tutti: il Baskin.
Ragazzi delle scuole netine e atleti delle tre nazioni presenti, si sono
confrontati sia sul campo sia fuori le “mura” del pallone tensostatico,
per sfruttare l’opportunità data, per seguire una strada, un’unica
direzione partendo da realtà, potenzialità, problemi e culture
completamente diverse le une dalle altre.
Il Baskin vede integrare tutti questi fattori ed è sorprendente come la
forza dello stesso possa abbattere le barriere linguistiche tra
insegnanti, psicologi, allenatori di pallecanestro, docenti universitari
che pensano e operano con modalità e metodologie diverse, ma che hanno
come fine ultimo tutti lo stesso obiettivo: la “contaminazione” di più
paesi possibili, per praticare insieme lo stesso sport e favorire
l’apertura mentale e coltivare la cultura tra i giovani… il nostro
futuro.
Non sappiamo se tutte le aspettative, di tutti i partecipanti, siano state
premiate.
Forse sì, forse no… ma ciò che è sicuro è che i convegnisti sono ripartiti
entusiasti dopo aver aver toccato una realtà sportiva che non è molto
poter definire “il futuro dello sport”.
Per noi del baskin l’importante è esserci stati, per vivere insieme,
ancora una volta, le emozioni che questo sport riesce a trasmettere.
“Non si è felici, mai, da soli, ma insieme”, questo è stato il messaggio
del convegno di Noto, un desiderio di fare sport “con forza, con velocità”
ma anche “con delicatezza e tenerezza”.